Questo bacino, ora completamente prosciugato, formatosi in seguito a movimenti franosi provenienti dalle pendici del Montello, è un luogo dalle forti suggestioni storiche. Qui, furono rinvenuti da Arsenio Crespellani, alla fine del XIX sec., dei bronzetti, rappresentanti uomini, animali e divinità femminile, risalenti al VI-IV sec. A.C. Pare provenissero da una stipe votiva etrusca, posta a tutela del luogo e delle sue acque che avevano il compito di curare le persone che qui si recavano. Ora sono custoditi al Museo Archeologico di Modena, mentre le copie si trovano nel Museo Storico di Montese.
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