Montese - Sentiero Matildico

Abbiamo tracciato un piccolo tratto che Matilde di Canossa aveva imposto come confine, tra il Modenese e Bolognese, questo per mettere fine alle diatribe tra i Tanari e i Montecuccoli. Questo sentiero fu abbandonato a causa della frana che in quel periodo 1850 si porto via un fronte di 200 m. Avvertenze: Il sentiero presenta una difficoltà media, occorre avere abbigliamento e calzature adeguate.

Differenza altimetrica 218 Meter (606 a 824 Meter)
Ascesa totale 402 Meter
Discesa totale 403 Meter

13.93 km -  - 3h 28m 57s - Altezza: 428 m

Rif.8


LUOGHI D'INTERESSE

9) Nel percorso del Sentiero Matildico


Durante la mappatura del Sentiero Matildico, abbiamo fatto alcune piccole varianti al fine di rendere più fruibile il percorso andando a sfruttare alcuni sentieri già mappati e segnalati. Alcuni tratti del percorso consentono di andare a mappare delle varianti per aggiungere località di pregio o rendere più o meno lungo il percorso. Testo di Corrado Turra

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12) Sentiero interrotto da una antica frana


Dall' alto: dove il sentiero Matildico e' stato interrotto da una antica frana, si scende verso il Mulino di Gea tra lastre e massi dove Volpi, Tassi, Istrici e anche i Lupi, creano le loro tane. Alcune lastre mostrano ancora, indelebili nel tempo, le tracce dei fuochi e i rifugi dell' esercito Germanico della Linea Gotica Gengiskan

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3) Prestare attenzione Sentiero non curato


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10) Le rovine del vecchio Mulino di Gea


Le rovine del vecchio Mulino di Gea che ha funzionato fino ai primi anni 50 . Numerose le storie e i ricordi di quello che allora era il giovanissimo pastorello Bonacorsi Domenico che vi ha vissuto e lavorato, subito dopo il secondo conflitto mondiale. Testo di Corrado Turra

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2) Punto di svolta


Lungo il percorso, occorre fare attenzione alle coordinate inserite. Che vi indicheranno la giusta via. Vi ricordiamo che non è presente alcuna segnaletica tradizionale.

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7) Sentiero completamente lastricato


Di rilievo durante il percorso è la presenza di tratti più o meno lunghi di sentiero completamente lastricato. Ciottoli composti e sistemati completamente da mani esperte, uno ad uno in epoche antiche, per permettere un più agevole passaggio anche durante la brutta stagione. Vi transito' l' esercito di Matilde ma ancora di più, i contadini che portavano grano e castagne al mulino per la macinazione. Testo: Corrado Turra

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6) Ponticello Ricostruito


In località Mulino di Gea, un ponticello ricostruito recentemente sostituisce quello più antico crollato negli anni 50 e permette l'attraversamento del torrente Gea. Testo:Corrato Turra

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13) Il Malpasso


Questo masso che delimita a valle il sentiero Matildico e' da sempre chiamato dalla gente del luogo, " il Malpasso" a significare un tratto difficoltoso da superare con i carri e con i buoi.

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14) Quello che fu il Mulino di Gea


Diversi sono i ruderi ormai sommersi dalla vegetazione di quello che fu il Mulino di Gea . La leggenda del Montone Nero, vuole che il mulino fosse il punto di attraversamento per chi da Villa D'Aiano voleva arrivare nel Montesino ma il ponte era un formato da un grosso albero di castagno che passava da una riva all'altra del torrente.

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1) Lago di Bracciano


Questo bacino, ora completamente prosciugato, formatosi in seguito a movimenti franosi provenienti dalle pendici del Montello, è un luogo dalle forti suggestioni storiche. Qui, furono rinvenuti da Arsenio Crespellani, alla fine del XIX sec., dei bronzetti, rappresentanti uomini, animali e divinità femminile, risalenti al VI-IV sec. A.C. Pare provenissero da una stipe votiva etrusca, posta a tutela del luogo e delle sue acque che avevano il compito di curare le persone che qui si recavano. Ora sono custoditi al Museo Archeologico di Modena, mentre le copie si trovano nel Museo Storico di Montese.

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8) La parte più antica del tracciato


L' antico percorso Matildico una volta individuato il punto di salita, risulta ben visibile ma percorribile solo a piedi visto il numeroso crollo di castagni e piccoli smottamenti. Ai lati del sentiero risultano ancora ben visibili i muretti di sostegno in sasso a secco . La parte più antica del tracciato e' individuabile proprio seguendo queste piccole opere di ingegneria contadina. Testo di Corrado Turra

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15) Numerosi cartelli indicano che...


Numerosi cartelli indicano che il percorso , per chi volesse affrontarne una parte con i cavalli, deve essere fatto con il piede a terra.

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5) Panorama Vista su Montese


Dopo l'impegnativa risalita dal Mulino di Gea verso il territorio di Castel D'Aiano, girando lo sguardo alle vostre spalle verso Montese il panorama che si presenta , ripaga ampiamente dello sforzo fatto. Testo: Corrado Turra

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11) Scatto foto naturalistico


Il percorso consente lo scatto di foto naturalistiche molto significative

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4) Una Maestà ricostruita recentemente


In località Lago Bracciano, una Maestà ricostruita recentemente sulle rovine di una Maestà molto antica e che forse in origine poteva essere qualcosa inerente ai ritrovamenti Etruschi del luogo. La località del Lago Bracciano e' anche luogo di misteri e diverse Leggende , come quella " del Montone Nero" o quella delle " Monete d'Oro del Diavolo" narrate dallo storico Don A. Banorri e ancora quella " dei Buoi e del Carro" , hanno qui il loro riferimento locale.

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